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ERICE
Adagiato sulla cima del monte il paesino di Erice regala al visitatore atmosfere medievali, panorami mozzafiato su tutta la sicilia occidentale e delizie gastronomiche. Da non perdere il Balio (giardino) con annesso Castello di Venere, la Chiesa di San Giuliano (oggi sede dei Misteri di Erice), la Chiesa Madre, la Chiesa di San Martino e il Museo Cordici
La città delle cento chiese
Gli edifici religiosi sono spesso considerati tra le principali attrazioni, soprattutto quando si decide di fare un tipo di turismo concentrato sulla storia e la cultura del posto che si va a visitare. Questo discorso è quanto mai valido per Erice, dato che nell’antichità era proprio conosciuta come ‘città delle cento chiese’. Attualmente le chiese aperte al culto sono molto meno di cento, ma ancora oggi sono numerose e sono importanti testimonianze del passato.
Il primo edificio di culto da visitare nel tour delle chiese di Erice è sicuramente quello della chiesa matrice dedicato a Santa Maria Assunta, di costruzione molto antica e fondamentale luogo della religiosità locale.
Sono molte altre, tuttavia, le chiese antiche e degne di essere viste sia per la loro antica edificazione che come scrigno di tesori artistici: le chiese di San Martino, di San Cataldo, di San Giuliano e di San Giovanni Battista sono solo alcuni dei nomi a cui far riferimento.
Segesta
Segesta, piccolo sito archeologico, dove potrete ammirare un imponente tempio in stile Dorico, ancora in piedi per come è stato lasciato (incompleto). Sul Monte Barbaro sono visitabili le rovine della città, mentre sulla collina è possibile raggiungere (anche per mezzo di un bus navetta) un teatro, in parte scavato nella collina, da cui è possibile ammirare un panorama stupendo.
A piedi lungo la Funivia
Per scendere dalla collina su cui si trova Erice c’è la funivia e non è necessario usare la macchina. C’è però anche la possibilità di fare un’interessante escursione e tornare a piedi. Si parte ai piedi della funivia (ora di piccole cabine) e seguendo il percorso metro dopo metro si scende da 800 metri a 0 in una ora circa. Il percorspo dell’escursione è bello; è anche sicuro andarci in compagnia, ci si aiuta a vicenda per trovare il sentiero migliore e quando si trova un panorama mozzafiato ci si può fermare ad ammirarlo, mentre si assaggiano panini e biscotti freschi, cotti nei forni a legna come una volta.
San Vito Lo Capo
Mare, sole e acqua cristallina, relax, divertimenti e buon cibo. Cus Cus di pesce e il famoso gelato “caldo Freddo” le granite alla mandorla e la tonnara.
Mothia
Visita delle saline Ettore e infersa e del mulino a vento. Possibilita´ di imbarco per l´isola di Motya e visita del Mseo whitaker, fortificazioni, thopet, Cathon.
Marsala
Giro panoramico e sosta in una delle più rinomate cantine vinicole marsalesi con degustazione vino tipico.
Selinunte
Visita di Selinunte Acropoli e templi Dorici
Scopello
Giro panoramico e sosta nelle splendide calette con la stupenda vista dei famosi Faraglioni.
PALERMO
Capitale della Cultura Europea 2018
Città di Palermo (dal greco Pan-Ormos “tutto porto”), capoluogo della regione siciliana, è considerata il punto nodale, culturale ed economico, tra il Mar Mediterraneo e l’Europa. Per questo motivo, in passato è stata terra di conquista dei Sicani, dei Cretesi, degli Elimi, dei Greci, dei Fenici, dei Romani, dei Bizantini, degli Arabi, dei Normanni e degli Svevi, degli Angioini, degli Aragonesi, degli Spagnoli e degli Austriaci. Tutte questi popoli hanno lasciato monumenti e resti straordinari. Il nucleo originario della città fu fondato tra i corsi d´acqua del Kemonia e del Papireto. Nel IX secolo d. C. con gli arabi, la città definita “paradiso delle terra”, acquistò splendore. Il Castello della Zisa, il Castello di Maredolce e il Parco della Favorita sono testimonianza di questo periodo. Durante il periodo Normanno e svevo si registrò un grande sviluppo economico e culturale. sotto la dominazione degli Aragonesi furono realizzati grandi cambiamenti nella città. Tra la fine del ´700 e l´inizio dell´800, Palermo fu la città dei cento Paesi in cui crescevano le borgate, espressione di un´economia del territorio in rapporto continuo con la città. Oggi il Centro Storico di Palermo è diviso in quattro mandamenti (Loggia-Castellammare, Tribunali-Kalsa, Palazzo Reale e Monte di Pietà-Capo) legati alle due arterie storiche della città: il Cassaro e via Maqueda, strada perpendicolare alla prima e che, all´incrocio con questa, crea la piazza Quattro Canti di Città